• on Ottobre 28, 2018

CONSIGLIO EPISCOPALE del 2/2/2012 – LA PASTORALE FAMILIARE

A che punto è la Pastorale familiare nella nostra Diocesi? La domanda lascia spazio ad innumerevoli considerazioni e risposte: negli anni scorsi si è lavorato molto per la formazione degli operatori sui temi attuali della PF e le sue attenzioni, a partire dalla promozione della cultura della vita in tutti i suoi stadi, la diffusione della mentalità dell’affido familiare, la riscoperta di itinerari per riappropriarsi della responsabilità genitoriale, i percorsi formativi dei Sacramenti dell’iniziazione cristiana, la pastorale dei fedeli separati, divorziati e tant’altro. A fronte di tanto impegno, bisogna ammettere che il percorso da fare rimane difficile e complesso: il campo della Pastorale familiare è per gli operatori quanto di più affascinante e, contemporaneamente, complicato per l’ambito stesso che la pastorale affronta e per la diversità delle problematiche umane e pastorali che la famiglia oggi pone all’attenzione di tutti noi.
La lettura della situazione pastorale, oggi, per quanto variegata, fa risaltare una cospicua presenza di operatori del settore e una diffusa coscienza dell’importanza della stessa pastorale, che ormai tocca le parrocchie e gli altri livelli operativi della diocesi. E’ evidente che la Pastorale Familiare non si identifica più solo nella Pastorale Prematrimoniale, come nel passato recente, perché essa, infatti, si va aprendo a tanti e nuovi fronti di intervento, che vedono protagonisti tutti i soggetti componenti della famiglia, con le loro diverse età ed esigenze.
Le nuove frontiere della Pastorale familiare si devono misurare con il diverso modo di essere di questa nella società del terzo millennio: le famiglie in difficoltà, le frequenti separazioni, i legami interparentali di “famigliastra”, le unioni di fatto, i problemi relazionali tra generazioni, tutto ciò che ormai è parte del vissuto odierno, a cui va aggiunta la problematica irrisolta della formazione cristiana dei giovani oltre che dei figli che nascono da unioni che non sono famiglie fondate sul matrimonio e che, per ciò stesso, creano ansie e pongono nuove questioni di ricerca pastorale che, ancora oggi, non sono approdati ad atteggiamenti e comportamenti univoci.
E’ ovvio che il problema di sempre rimane il modo di comunicare con la gente, con quanti si aspettano un messaggio chiaro e ancor più, coerenza di vita.
Per questo motivo è fondamentale per noi tutti un ripensamento del modo di essere operatori di Pastorale Familiare, a partire dalla rivisitazione del nostro modello di comunicazione, anche per ciò che riguarda il nostro rapporto con i media, fino alla ricerca di formule nuove di approccio pastorale che abbiano il coraggio di lasciare alle spalle quanto non ha ricadute in termini di nuova evangelizzazione e comportamenti coerenti.
Naturalmente, non va tralasciata l’attenzione che la Pastorale Familiare ha sempre dedicato alle politiche sociali. Finora solo l’entusiasmo e la dedizione di pochi operatori ha dato l’attenzione giusta a queste che, tra le politiche, sono più pertinenti alla nostra attenzione. Le nuove frontiere della P. F. non possono ignorare che il solo assistenzialismo, pur necessario per sanare molti casi di degrado, va coniugato con una coscienza nuova e un’attenzione costante alle politiche familiari nelle Istituzioni. Oggi la nostra assenza ed il disinteresse per tutto ciò che riguarda la politica e la pur giusta insoddisfazione per la gestione della cosa pubblica da parte delle Istituzioni, non giustificano più la mancanza di presenza dei cristiani e il vuoto di coordinamento tra quanti possono promuovere fin da ora azioni positive a difesa della famiglia e della vita .
Inoltre, c’è bisogno di proposte di catechesi unite ad esperienze significative (gruppi famiglia, spiritualità familiare, etc…) che, tenendo conto delle giuste strategie di comunicazione, sappiano arrivare al cuore dei genitori e far nascere in loro il senso di responsabilità e il protagonismo nella formazione religiosa ed umana dei figli. A tutto questo va aggiunto la costante ricerca di spazi di confronto con tutte le realtà associative per dare contributi formativi sulle tematiche infinite della responsabilità educativa, del rapporto educativo tra generazioni, della procreazione responsabile, dei percorsi di catechesi e di quant’altro interessa la nostra azione pastorale.
Nell’ultima relazione sul monitoraggio dei decanati fatta a Materdomini, mons. Lemmo proponeva la sequela dei Decanati secondo una divisione che vedeva dal 1 al 8 decanato affidato alla sua stessa cura pastorale e la sequela dei decanati 9/13 affidati a Mons. Di Donna per la realizzazione di quelle proposte progettuali fatte dai Decani e da essi stessi scritte in progetti che vedevano la pastorale d’insieme e il coordinamento delle azioni pastorali come risposta alle sfide della società contemporanea. In quelle relazioni propositive, i decani, nella stragrande maggioranza, sottolineavano l’urgenza di dare alla Pastorale familiare un posto ancor più centrale nella loro azione, ritenendo la famiglia il “luogo” per eccellenza per riprendere il cammino dell’evangelizzazione e per dare una svolta educativa all’impianto formativo.
Il travolgente cammino del Giubileo, in continuità con il Piano Pastorale Diocesano, ha accentuato l’attenzione dei più sulle proposte pastorali emerse in quella sede e una grande attenzione ai luoghi della sfida educativa, essenzialmente individuati in famiglia e scuola, stimolando fortemente l’azione progettuale di alcuni decanati e traducendosi in percorsi coraggiosi, improntati alla missione e alla nuova testimonianza.
Il monitoraggio sulla situazione della P. F. in Diocesi, fatto con scrupolosa attenzione da parte delle coppie decanali e dalle Equipe, laddove esse sono formate, evidenzia quanto segue:
Piani pastorali
Esistono veri e propri percorsi decanali di Pastorale familiare programmati, vivaci e monitorati in almeno 7 decanati su tredici (parte del I, Procida, e poi il III, IV, V, VI, IX, XII).
In questi decanati, si tenta con successo di porre all’attenzione del Consiglio Pastorale decanale le questioni relative ai percorsi della PF, alla formazione nel PUF, all’aggiornamento diocesano e, in molti casi, si stanno sperimentando iniziali aperture alla pastorale dei fedeli separati, (come nel I, IV, V decanato).
A queste esperienze decanali si aggiungono singole, numerose e verificabili esperienze parrocchiali non coordinate a livello decanale, di cui danno notizia gli operatori pastorali.
In tutti i decanati vive un’antica e vivace tradizione di Pastorale prematrimoniale, prebattesimale e di Gruppi famiglia, talvolta anche legati all’esperienza dei Movimenti, da CVX all’ACI, ai Focolarini, ai Cursillos…e ad altre esperienze legate a Comunità presenti significativamente sul territorio, (Ecclesia, Gesù Risorto, …).
Le tematiche della pastorale prematrimoniale si svolgono sotto forma di percorsi di fede e vedono quasi sempre una coppia-testimone per l’intero percorso e la presenza di esperti su tematiche particolari. Si attende il documento finale sulla Pastorale pre matrimoniale, annunciato dall’Ufficio Famiglia CEI, che darà indicazioni sui nuovi percorsi da seguire.
Famiglia e scuola
Le indicazioni pastorali del Cardinale Arcivescovo, che hanno messo la famiglia e la scuola al centro dell’azione missionaria della Chiesa di Napoli, si sono tradotte in alcuni convegni, sia decanali che interparrocchiali, sull’argomento e in reali sinergie createsi tra DS e parroci, che, grazie alla spinta del Giubileo, con la presenza di alcuni Movimenti e Associazioni cattoliche, hanno messo a disposizione le energie e gli strumenti necessari per la formazione dei giovani ai valori condivisi.
Alcuni esempi verificabili: Scuola media Virgilio IV Secondigliano, ISIS Casanova, Scuola Media Casanova, l’Istituto tecnico Maria Curie a Ponticelli, Ist. Comprensivo di Melito, I.C. Capuozzo e al Vomero il liceo Sannazzaro, l’Ist. Mazzini e l’Ist. delle Suore Betlemite.
La massiccia partecipazione dei DS agli eventi giubilari e la consolidata rete tra DS, gli esperti di settore dell’Ufficio famiglia, l’Ufficio di Pastorale Scolastica, alcuni parroci e decani, fa ben sperare.
La formazione
La maggior parte degli OPF, nei diversi settori (pre matrimoniale, fedeli separati etc.) segue i convegni e l’aggiornamento proposto a livello diocesano e/o decanale. In alcuni casi, nonostante il costo pesante dell’aggiornamento, le coppie seguono percorsi nazionali a loro spese.
I recenti convegni sulla Pastorale dei separati o sulla sfida educativa sono una pagina importante della PF in Diocesi e della volontà dei laici di formarsi ed approfondire le loro conoscenze. Non ultimo, l’interesse per le catechesi in preparazione all’Incontro di Milano dal tema “la Famiglia, il lavoro e la festa”.
Le parrocchie accedono regolarmente ai sussidi via internet e attraverso il cartaceo fornito dall’U.F. e negli incontri diocesani si è ulteriormente avvertita l’urgenza di approfondire il significato della domenica. Lo scambio di esperienze e di competenze è ormai prassi comune nei decanati, che grazie ad una costante informazione tra responsabili, possono rivolgersi autonomamente agli esperti che sia l’Ufficio Famiglia diocesano, sia quello nazionale suggerisce. La rete permette di avvicinare gli esperti in modo efficace.
L’operato di monitoraggio e servizio dell’ufficio famiglia è facilitato dalla costante relazione con l’Ufficio della CEI, che non manca di incoraggiare e seguire quanto avviene in Diocesi. L’ultimo Convegno, in preparazione alla Giornata nazionale per la Vita e all’incontro di Milano, ha visto il Direttore dell’Ufficio Famiglia della CEI a Napoli nella Parrocchia dei SS Pietro e Paolo, affollata dagli OPF della zona e dai responsabili dei Movimenti e delle Associazioni che promuovono e difendono la Vita a Napoli.
Ricordo ora sinteticamente le iniziative dell’Ufficio Diocesano Famiglia e Vita:
Convegni diocesani
Corsi diocesani di aggiornamento per Operatori di P.F.
Promozione di corsi decanali e parrocchiali attraverso una rete di esperti volontari
Partecipazione agli incontri dei gruppi familiari e della pastorale prematrimoniale
Collaborazione con la Caritas ed i servizi sociali del comune di Napoli per la promozione dell’affido familiare
Collaborazione con i Consultori familiari e con il comitato Scienza e Vita.
Partecipazione e incontri regionali, nazionali
Preparazione di eventi celebrativi in occasioni eccezionali per la Diocesi in accordo con altri uffici di Curia
Gli Eventi diocesani
Gli eventi diocesani che l’Ufficio Famiglia e Vita organizza, per quanto abbiano una valenza pubblica rilevante perché raccolgono migliaia di famiglie e singoli, sono preziosi per la metodologia, ormai consolidata, che li rende un segno di comunione per l’intera città e per la Chiesa stessa. La giornata per la Vita viene seguita ed animata da ben 70 e oltre Movimenti ed Associazioni, (Azione Cattolica, Comunità Neo-Catecumenali, Comunità di Vita Cristiana, Focolarini, Centro di Aiuto alla Vita, Consultorio La Famiglia, Consultorio Toniolo, Centro Ester, Comunità di Vita Cristiana, A.N.T., Comunione e Liberazione, Famiglie Numerose,Medici cattolici, Giuristi cattolici, A.V.O., Associazione Vitali, ATIPH, Commissione Donna, Comunità Gesù Risorto, Ass. di recupero tossicodipendenze, Alcolisti Anonimi, L.i.d.a.p., Centro Sportivo Italiano, S.O.F.I.A., Ecclesia, Smile (clown negli ospedali), La tua voce, San Vincenzo de’Paoli, AMAMI,Croce Rossa, Unitalsi, Scout, …), che vivono a Napoli. I responsabili diocesani, per ben 6 mesi prima della Giornata, con cadenza quindicinale, prendono l’impegno di vedersi e di discutere insieme l’organizzazione della giornata, rendendo visibile la comunione e sperimentabile la comunicazione tra le persone.
Un discorso diverso merita l’incontro dei fidanzati e degli sposi novelli con Il Cardinale, che sta diventando anch’esso una bella tradizione della nostra Chiesa Diocesana. La presenza del Vescovo che, nell’occasione apre le porte della sua casa, non soltanto incoraggia i percorsi prematrimoniali parrocchiali o decanali ma dice pubblicamente la bellezza del matrimonio cristiano responsabilizzando quanti hanno deciso di sposarsi in Chiesa.
Prospettive:
La famiglia napoletana con le sue crisi e le sue bellezze, con il retaggio di secoli di religiosità popolare feconda alle spalle, con i suoi Santi di ieri e di oggi, oppressa dai miti del benessere, devastata dalla pornografia dell’apparire, sempre in bilico tra modernità e legame con il passato, in questi giorni scossa ed impaurita da eventi di portata mondiale, si sente minata nelle sue sicurezze, spesso chiusa nella paura di affrontare il confronto con diversità sociali, culturali etniche e religiose.
A questa famiglia in trasformazione, vanno proposti percorsi pastorali opportuni che riescano a farla uscire allo scoperto, riaccendere la speranza e comprometterla nella testimonianza. Le famiglie e quanti di esse si interessano devono rimettersi in discussione, alimentare la fiducia negli uomini e in Dio, cercando cammini nuovi per una spiritualità familiare possibile in questa società globale e nella realtà locale.
Formare è sempre stata la parola d’ordine che ha ispirato questi anni di servizio dei tanti Operatori di Pastorale Familiare a diversi livelli. Formare uomini e donne capaci di entrare in relazione con il vissuto delle famiglie per comprenderne i problemi e le energie, il lato oscuro e quello chiaro di questa realtà di cui troppi hanno decretato la fine, formarli per farli divenire evangelizzatori entusiasti e contagiosi, capaci di proporre e sperimentare strategie e percorsi, convinti che la formazione non è un processo finito e che bisogna anche saper rinunciare alla tentazione pastorale del “tutto e subito”. Un’adeguata lettura pastorale, con obiettivi chiari, la conoscenza delle risorse, la comunicazione sinergica tra i componenti del Consiglio pastorale o delle Equipe proposte alla progettazione e soprattutto le opportune verifiche sono lo stile da proporre per migliorare i percorsi pastorali esistenti, prestando maggiore attenzione ai percorsi di formazione per i fidanzati e per le coppie che chiedono il Battesimo per i figli, occasione privilegiata di pre-evangelizzazione ed evangelizzazione.
Vanno, poi, incoraggiati le coppie decanali, indicate all’Ufficio di P.F. dai Decani in carica, le Equipe di P.F. che spesso affiancano i Decani e le Coppie, i Diaconi che operano al servizio della famiglia, gli operatori di P.F. parrocchiali e quelli che lavorano nelle Associazioni e nei Movimenti.
Nel prossimo futuro, l’interazione tra Pastorale Familiare, Pastorale scolastica, Pastorale Giovanile e quella degli oratori potrebbe essere la frontiera educativa su cui l’intera diocesi si può misurare e la famiglia lo snodo obbligatorio di tutte
le attenzioni pastorali dalla Liturgia alla iniziazione cristiana dei fanciulli, dalla catechesi alla pastorale vocazionale, dalla carità alla comunicazione ed altro ancora.
Concludo: é profezia facile pensare che senza la famiglia non c’è futuro per l’umanità, come il Papa spesso ribadisce nei suoi incontri pubblici, ma penso alla nostra Chiesa di Napoli e a quanto difficile sia il suo cammino pastorale in una città flagellata dal malcostume e dall’imperizia di coloro che devono reggerne le sorti e che spesso vede i Cristiani in difficili contesti di testimonianza. Oggi l’urgenza sono i giovani, la ricerca di lavoro, la stabilità economica in tempo di crisi. Ma vorrei leggere oltre tutto questo!
Per quanto grave sia il momento che viviamo, la nostra Chiesa è forte sia in profezia che in esempi di santità ed amo pensare che, grazie alla guida sicura del nostro Pastore ed allo spirito del Giubileo, sarà proprio la nostra Chiesa a dare risposte sempre più significative alla città, diventando paradigma per l’intero paese, se scegliamo di ricominciare con coraggio dalla famiglia, se la mettiamo al centro di tutte le attenzioni dei Settori, se incentiviamo la formazione degli operatori pastorali, a tutti i livelli, se cercheremo di dare reale sviluppo al Piano pastorale e a quelli decanali, se avremo sempre il coraggio di riconoscere le nostre mancanze, come pastori del gregge, se cercheremo non i facili successi, ma di camminare insieme sulla strada indicataci dal Risorto.
Grazie!
don Raffaele Ponte