“Santa Maria,
madre tenera e forte,
nostra compagna di viaggio
sulle strade della vita,
ogni volta che contempliamo
le cose grandi che l’Onnipotente ha fatto in te,
proviamo un a così viva malinconia per le nostre lentezze,
e sentiamo il bisogno di allungare il passo
per camminarti vicino.”
Così, Don Tonino Bello iniziava una sua poesia dedicata a “Maria, compagna di viaggio”. Da questi versi parte la riflessione che vi porgo all’alba di questo mese mariano che cade nell’anno sacerdotale e per questo diventa ancor più pieno di significato:, per quanti, come me, sacerdote, sentono la tenerezza della Madre che veglia sulla mia vocazione di prete, da figlio suo e fratello di Gesù Cristo..
A Maggio, nel mese mariano, il pensiero va oltre le parole dette e ascoltate .Nella nostra città, tra la nostra gente, tra i giovani spesso persi e senza futuro la Luce è Lei la Donna della Speranza, l a donna bellissima, oltre il tempo e le misure degli uomini: Maria, la “tota pulchra” e la Madre di tutti e di ognuno a cui, milioni di volte affidiamo le nostre preghiere segue il passo dei suoi figli e con noi respira le ansie, le paure, le gioie dei nostri giorni, nella nostra città.
A lei, quindi, chiedo di non staccare neanche per un istante lo sguardo dalla Chiesa di Napoli, dal suo Pastore, dal popolo di Dio che qui vive e che a Lei è tanto devoto. Si, devoto e affezionato,
come solo noi Napoletani sappiamo essere nei confronti di una madre, a cui amiamo dedicare tempo, attenzioni, doni, tenerezze.
E come figli, con la semplicità dei teneri dialoghi tra madre e figlio, osiamo dire e chiedere una, cento, mille volte, di non abbandonarci, di aiutarci ad”allungare il passo” perché senza di Lei non abbiamo futuro. Il mondo ,la nostra gente è inebetita dalla violenza gratuita e oscena che sembra aver ucciso la speranza. Maria rimane il faro, la sua bellezza illumina il sentiero e dà speranza. La Madre non lascia i suoi figli e vogliamo credere che per quanto abbrutiti dalla “banalità del male”, l’idea di avere ancora una Madre “tenera e forte” che ci guarda e pensa a noi, che si preoccupa del nostra futuro, ci fa sperare che è possibile cambiare, che c’è futuro per l’umanità. Maria non parla interpellando la nostra sapienza: la Madre , in tutte le sue apparizioni,e nelle poche volete in cui è nominata nel Vangelo, è donna di poche parole: Maria è donna concreta, pratica, va dritto al cuore del problema: “fate tutto quello che Egli vi dirà di fare”,” Pregate, ”Penitenza, penitenza”,…E, però, la sua presenza aleggia costante e vigile nella vita del Figlio, come nella nostra.
Nell’anno sacerdotale, in un tempo infestato dal male che investe la Chiesa e il suo Pastore, l’invito è quello di affidarci alla Donna, risolutrice, pratica, la Donna, che chiama a raccolta i suoi figli, li incoraggia, li accarezza e dà loro la forza di andare avanti, : La madre della Chiesa non permetterà che le forze del male distruggano la Chiesa. La preghiera costante, l’affidamento semplice di noi tutti a Lei sono la strategia semplice e sicura per rinnovare davvero il cuore del mondo, per provare ad “allungare il passo” per averLa affianco.
- on Ottobre 28, 2018
NUOVA STAGIONE – MESE MARIANO
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