• on Ottobre 28, 2018

RELAZIONE SULLO STATO DELLE ARCICONFRATERNITE

Qualche riflessione sulla situazione delle Arciconfraternite della nostra Arcidiocesi
Il 6 marzo 2007, il Cardinale Arcivescovo “ per acquisirne una adeguata conoscenza, per esercitare le funzioni di regolamentazione e di vigilanza, per favorirne l’azione di apostolato e la corretta gestione patrimoniale e amministrativa”, costituisce una Commissione per le Confraternite composta da S.E. Mons. Farina, mons. Rivella, il dott. Ciampa e l’on.Forte.
Non molto tempo dopo, ne entra a far parte anche il sottoscritto.
A tale Commissione, viene anche affidato il compito di preparare il Nuovo Regolamento generale per la revisione e l’aggiornamento degli Statuti delle Arciconfraternite della Diocesi.
– il 10 maggio 2007 il Cardinale nomina Commissario per l’Arciconfraternita della SS. Trinità dei Pellegrini il dott. Oreste Ciampa.
Successivamente, il 4 dicembre 2007, nel piano di ristrutturazione della Curia, il Cardinale nomina un Comitato esecutivo di controllo e vigilanza per l’Ufficio Confraternite, affidandomene la presidenza e designando come membri il dott. Ciampa e l’on. Forte.
Compito del Comitato: reggere l’Ufficio diocesano, procedere alla soppressione e all’accorpamento delle Confraternite, che non hanno più membri, e proporre l’attribuzione dei beni.
Delle 351 Arciconfraternite, 110 vengono accorpate e 241 rimangono da gestire.
Di esse 58 con un Commissario arcivescovile e 183 con regolare governo.
Delle 58 commissariate: 10 Commissari gestiscono più arciconfraternite mentre 9 ne gestiscono una sola.
Il Comitato di controllo e di vigilanza, (Ponte, Ciampa, Forte), poi, provvede a completare il nuovo Regolamento generale e a ristrutturare l’ufficio diocesano.
Il Direttore diocesano viene affiancato dal Comitato di Controllo e di vigilanza (formato in un primo momento da Ponte, Ciampa e Forte e successivamente dal dott. Galgano, da Giandomenico Lepore e da Nino Vacca) e dal Priorato, composto da alcuni Superiori di Arciconfraternite eletti dalla base.
Nel frattempo, viene anche costituito l’albo dei tecnici e delle ditte che possono concorrere per i lavori da farsi e le relative norme da osservare, e viene stabilito che, come per le parrocchie, le Arciconfraternite, all’atto della presentazione del bilancio, verseranno il 2% sulle entrate.
Il I febbraio 2010 il Cardinale ricostituisce l’Ufficio nominando me nuovo Direttore, don Giuseppe Tufo, precedentemente nominato Responsabile delle Congreghe sacerdotali, vice direttore.
Il 7 febbraio 2010 decreta la promulgazione del Nuovo Regolamento generale.
Nel frattempo vengono nominati i Padri spirituali dei Sodalizi, (in genere il parroco del luogo), e vengono altresì date le indicazioni pastorali per le Arciconfraternite e stabiliti i compiti dei Padri spirituali.
Per mettere sempre più ordine nel mondo confraternale, per risolvere la situazione delle tante Cappelle cimiteriali, bisognose di urgenti lavori, ed anche per rispondere all’enorme richiesta di loculi, con l’approvazione del Cardinale, vengono date le seguenti disposizioni:
– 7 febbraio 2010 Riqualificazione e recupero tecnico funzionale dei loculi ultracentenari;
– 20 febbraio 2010 Adeguamento delle quote associative e pubblicazione della Tabella indicante il costo di tutte le operazioni cimiteriali;
– 7 marzo 2010 Censimento dei loculi, rinuncia al beneficio d’uso di loculi e riassegnazione di essi;
– 15 marzo 2011 Richiesta della consistenza patrimoniale della singola Arciconfraternita;
– 15 marzo 2011 Indicazioni in merito alla celebrazione delle SS. Messe di suffragio;
– 15 marzo 2011 Nuove norme in merito ai lavori di ordinaria e straordinaria manutenzione e creazione di una Commissione, (formata da un tecnico della Curia e due tecnici esterni per esaminare le proposte di ampliamento delle Cappelle cimiteriali e tutti i lavori da farsi, prima di passarli al Consiglio per gli affari economici e, dove necessario , al Collegio dei consultori).
– In accordo con il Comune di Napoli si stabiliscono anche i giorni di apertura delle Cappelle per favorirne la necessaria vigilanza;
– Indicazioni in merito alla collocazione di composizioni floreali artificiali nelle Cappelle delle Arciconfraternite.
In tutto questo periodo, all’Ufficio vengono segnalati irregolarità ed abusi sia all’interno delle Cappelle sia negli stessi Sodalizi e, per tale motivo, viene nominato dal Cardinale un sacerdote, (mons. Pinto e poi don Lello Grosso), affinché venga ripristinato l’ordine e la legalità.
Anche da parte dell’Ufficio viene nominato un “ispettore” affinché verifichi la veridicità e la consistenza delle accuse, alcune delle quali si rivelano fondate.
L’Ufficio diocesano, inoltre, si trova anche a dover sanare o affrontare situazioni particolari risalenti al passato: presenza di collaboratori non idonei, pagamento di tecnici e di qualche ditta per lavori già eseguiti, lavori male eseguiti o commissionati senza né il visto dell’Ufficio né il parere del Consiglio per gli affari economici, rifiuto da parte di qualche ditta di osservare le norme stabilite e forti pressioni per accaparrarsi a tutti i costi i lavori da eseguire, ecc.
L’Ufficio, inoltre, si trova anche a dover autorizzare la denuncia, per gravi situazioni di pericolo presenti in una Cappella recentemente ristrutturata, da parte del Superiore di una Arciconfraternita commissariata per 40 anni ed ora, finalmente, con regolare governo.
In tale situazione, in un primo momento, con l’approvazione del Cardinale e con il parere favorevole del Comitato di controllo e di vigilanza, si è provveduto con molta fatica a sostituire qualche Commissario, successivamente data la delicatezza, le difficoltà, la complessità dell’operazione nonché il rifiuto, le minacce e l’ostruzionismo di qualcuno, atteso anche il fatto che tutti avevano già abbondantemente superato il periodo stabilito dalle Norme, si è scelto di applicare per tutti gradualmente e prudentemente i nn.34 e 35 del nuovo Statuto che prevedono triennale la durata dell’incarico e per i Commissari la nomina per un anno.
Tutto ciò ha provocato le reazioni che conosciamo e che, del resto, già prevedevamo, date anche le minacce più o meno esplicite, fatteci recentemente, miranti ad ostacolare il nostro lavoro, fortemente voluto ed incoraggiato dal Cardinale Arcivescovo e dagli Ausiliari, per “favorire l’azione di apostolato e la corretta gestione patrimoniale ed amministrativa delle Arciconfraternite della nostra Arcidiocesi” (Card. C. Sepe, Decreto di Nomina del 6 marzo 2007).
7 febbraio 2013
Don Raffaele Ponte