• on Aprile 29, 2019

Relazione del 1993 ai Presbiteri della III Zona pastorale con particolare attenzione al Direttorio della CEI

“La Pastorale familiare

Lo svilupperò tenendo presenti:

  • La Familiaris Consortio del 1981
  • Le Norme del XXX Sinodo della Chiesa di Napoli del 1984
  • Il Magistero del Cardinale Michele Giordano
  • Il Direttorio di Pastorale familiare del 1993
  • Gli atti del Convegno diocesano “ I giovani nella e per la pastorale familiare” del 1991 e gli Atti delle assemblee zonali e cittadine del 1992, celebrate nelle 9 Zone della Diocesi.

Il Papa, nella IV parte della Esortazione FC, ai nn. 65-85, affronta il problema della pastorale familiare ed, in particolare, dei tempi, delle strutture, degli operatori, delle situazioni. Innanzitutto ricorda che la Chiesa deve accompagnare la famiglia cristiana nel suo cammino: dalla nascita, (cura dei fidanzati e pastorale prematrimoniale), alla celebrazione del Matrimonio, alla progressiva attuazione dei valori e dei doveri del matrimonio stesso. Inoltre al n. 65 dice “ Bisogna sottolineare una volta di più l’urgenza dell’intervento pastorale della Chiesa a sostegno della famiglia. Bisogna fare ogni sforzo perché la pastorale della famiglia si affermi e si sviluppi, dedicandosi a questo settore veramente prioritario, con la certezza che la evangelizzazione, in futuro, dipende in gran parte dalla Chiesa domestica”.

Circa poi la preparazione al Matrimonio, la FC propone di organizzarla secondo il seguente schema:

  • Preparazione remota: parte dall’infanzia ed è essenzialmente educazione all’amore;
  • Preparazione prossima: la catechesi sacramentale durante la quale, recita il Testo, al n. 66 “ non si dovrà tralasciare la preparazione all’apostolato familiare, alla fraternità e alla collaborazione con le altre famiglie, all’inserimento attivo nei gruppi, associazioni, movimenti ed iniziative che hanno per finalità il bene umano e cristiano della famiglia “.
  • Preparazione immediata: quella che precede la celebrazione del Matrimonio.

Circa poi i “luoghi” la FC, ai nn. 70,71 e 72 cita la Comunità ecclesiale, la parrocchia, la famiglia, le Associazioni familiari.

Tra gli Operatori pastorali, dopo d’aver citato i Vescovi, i Presbiteri, i Religiosi e le Religiose, i laici specializzati, il Documento papale parla dei recettori e operatori della comunicazione sociale. (Il numero 76 del Testo va letto con particolare attenzione).

                          La pastorale familiare nelle Norme del XXX Sinodo

Se ne parla ai nn. 66-76. Al n.66 si dice: “ la Comunità parrocchiale, per la efficacia dell’azione pastorale e della promozione della comunione, deve mirare a compaginare in unità le famiglie del territorio”; e al n. 67 si afferma che la famiglia evangelizzata deve essere soggetto pastorale e, in quanto piccola ma vera Chiesa, deve esercitare la triplice funzione della Chiesa: profetica, sacerdotale e regale.

Al n. 71, si dice ancora “ La famiglia ha una funzione missionaria da esplicare nella diversità degli ambiti della sua presenza: nel vicinato, nel parentado, nel quartiere, nelle strutture scolastiche territoriali, oltre che nelle grandi iniziative della parrocchia e della Zona pastorale”.

Delle famiglie in difficoltà si parla ai nn. 73-76.

Tutte queste suggestioni, intuizioni e norme sono state riprese, ampliate e rilanciate nel magistero del Card. Giordano, che non solo si è preoccupato della famiglia nella sua totalità ma anche nelle sue componenti, vedi il Convegno diocesano “I giovani nella e per la pastorale familiare.

La Pastorale familiare nel Direttorio della CEI

Se ne parla ai nn. 17-22. Una parola sul Direttorio.  Era necessario per:

  • Non disperdere gli insegnamenti del Concilio e del Magistero in questi 25 anni;
  • Per rispondere alla richiesta del Papa nella FC;
  • Per completare e accompagnare sotto il profilo pastorale le norme del “Decreto generale sul Matrimonio canonico ” del 1990.

Che cosa è il Direttorio ?

  • Il “progetto educativo e pastorale per il cammino di fede dei battezzati nella vocazione al Matrimonio e per la vita di fede della famiglia in conformità al Vangelo “.
  • Segno di comunione delle Chiese particolari che sono in Italia e servizio alla comunione;
  • Occasione per rilanciare e rinnovare la pastorale familiare, affinché si cresca nella consapevolezza della priorità della famiglia nell’azione pastorale e ci si impegni sempre più a favore della famiglia, elaborando per essa specifici progetti pastorali.

Al n. 17 del Direttorio si dice che “ una pastorale familiare autentica non potrà mai fare a meno di annunciare, celebrare e servire il Vangelo del Matrimonio e della famiglia in tutti i suoi contenuti. La chiesa intera lo annuncerà nella predicazione, con la catechesi, con la testimonianza; lo celebrerà nella Liturgia  e nei Sacramenti e lo servirà con le diverse iniziative e strutture di sostegno e promozione “.

Il testo auspica, poi, che il vangelo del Matrimonio e della famiglia trovi “adeguate modalità di espressione nei mezzi di comunicazione sociale e nel rispetto del pluralismo e di una sana laicità, nella vita sociale, politica ed economica “.

Il Direttorio insegna, inoltre, che l’aiuto agli sposi e alle famiglie a vivere secondo il vangelo è compito di tutta la Chiesa e, in essa, di tutti e singoli i fedeli secondo le loro responsabilità  ed il loro Ministero.

Scopo del Direttorio

  • Proporre contenuti qualificanti del vangelo sul matrimonio e sulla famiglia;
  • Essenzialità come nota comune in tutte le sue parti;
  • Sottolineare l’aspetto educativo della vita del cristiano e della famiglia cristiana;
  • Evidenziare la scelta del Matrimonio e della famiglia come motivo e fondamento della pastorale familiare;
  • Fare proprie le scelte della nuova evangelizzazione, tenendo presenti le difficoltà di fede e di consenso sulla Dottrina cristiana sul Matrimonio e sulla famiglia dei cosiddetti lontani, dei poco praticanti, dei non credenti.

Il Direttorio si articola in 8 capitoli, preceduti da una introduzione e seguiti da una conclusione. Dopo un primo capitolo di carattere fondativo, il Direttorio sviluppa un itinerario che partendo  dalla preparazione remota alla celebrazione del Matrimonio, (l’educazione all’amore), riflette sulle “strutture”, sugli operatori del settore e sulla formazione permanente della famiglia.

Sintesi contenutistica del Direttorio

  1. Il Vangelo del Matrimonio e della famiglia

Si parla della trasformazione in atto del Matrimonio e della famiglia, nei loro  aspetti positivi e negativi ed, inoltre, delle attese dei giovani di oggi.

Tra gli aspetti positivi occorre sottolineare:

  • il Matrimonio cristiano come vocazione e cammino di santità;
  • la famiglia cristiana vista come Chiesa domestica;
  • una visione più serena della sessualità;
  • una più forte coscienza della libertà;
  • un più diffuso riconoscimento della dignità della donna;
  • maggiore importanza data alle relazioni personali e maggiore attenzione e cura delle persone più deboli;
  • maggiore responsabilizzazione nel discorso della procreazione e della educazione dei figli;
  • maggiore rapporto tra le famiglie;
  • riscoperta della missione sociale ed ecclesiale della famiglia.

Tra quelli negativi:

  • la sessualità, spesso ridotta alla sola genitalità;
  • la sessualità enfatizzata e privatizzata;
  • il rifiuto dei figli;
  • l’aborto;
  • l’uso dei contraccettivi;
  • l’aumento della pratica della sterilizzazione;
  • la fecondazione artificiale;
  • il matrimonio tra persone dello stesso sesso;
  • il fallimento di tanti matrimoni, specialmente tra le giovani coppie;
  • nuove concezioni di famiglia: l’antifamiglia, la convivenza, la famiglia di fatto, la famiglia monosessuale.

 

2)          La vocazione all’amore

Ogni itinerario di pastorale familiare inizia con l’educazione alla vita e all’amore. Matrimonio e verginità. Educazione alla castità. Accompagnamento  alla scoperta della propria vocazione. Importanza della coeducazione.

Non parlerò, qui, della pastorale per la crescita della coppia della famiglia, contenuta nel cap. V, né delle situazioni particolari, né della pastorale della famiglia in situazione difficile o irregolare, tutto ciò potrà essere oggetto di un ulteriore incontro.

Grazie.

 

Don Raffaele Ponte

Direttore Ufficio diocesano di Pastorale familiare