• on Aprile 14, 2019

Famiglia e Pellegrinaggio

Scopo del mio intervento: la valorizzazione del tempo libero  da un punto di vista umano, spirituale e culturale, e, nello stesso tempo,  favorire attraverso esperienze concrete la crescita della conoscenza, della solidarietà, del dialogo in famiglia e delle famiglie tra loro. Oggi si assiste ad un aumento della richiesta, per alcuni  solo per il desiderio di fare turismo, per altri per fare una esperienza religiosa, che comporta  l’assunzione di  impegni di natura spirituale e il desiderio della conversione.

Luoghi privilegiati i Santuari.

Chi parte non sempre ha le idee chiare o una volontà precisa, ecco perché occorre una speciale pedagogia da parte dell’organizzatore, dell’Assistente e della guida, in modo che il pellegrino possa essere aiutato ad educarsi nel corpo, nel cuore, nell’anima attraverso anche le prove fisiche e la lotta spirituale che lo stesso itinerario comporta.

Sono importanti per ogni pellegrinaggio  la lunghezza, la durata e la metodologia usata di chi lo presiede, ma occorre sempre comunque ricordare che, nonostante gli sforzi  e  i metodi usati, il Pellegrinaggio  rimane un mistero perché coinvolge il cuore dell’uomo, le sue aspirazioni, l’apertura al soprannaturale, l’azione dello Spirito. Il Pellegrinaggio, inoltre,  è anche occasione per riflettere  sul cammino fatto come singolo, come famiglia, come parrocchia, come Diocesi,  e verifica dell’assimilazione del progetto pastorale della Chiesa diocesana.

Alla luce di tali riflessioni e nel contesto del Piano pastorale diocesano e dell’Anno internazionale della famiglia, ogni pellegrinaggio potrà diventare luogo privilegiato dell’annuncio del vangelo del Matrimonio e della famiglia e occasione per l’evangelizzazione e la catechesi. Le stesse Liturgie potranno essere forti esperienze di catechesi mistagogica mentre le conferenze, gli incontri, le iniziative occasione per un proficuo confronto e per crescere nello spirito di servizio.

In particolare, i temi da proporre potrebbero essere presi:

dalla Familiaris Consortio:

– a) Il disegno di Dio sul matrimonio e sulla famiglia (FC, 11-16);

– b) i compiti della famiglia cristiana (nn. 17-64), con particola attenzione al n. 57 dove si parla di Eucaristia e famiglia e il n. 64 dove si tratta della famiglia al servizio dell’uomo.

 

Dal Documento conclusivo del XXX Sinodo (nn. 96-99) e dalle Norme pastorali (nn. 66-76).

Per trattare il tema della preghiera della famiglia e in famiglia, si potrà utilizzare il sussidio diocesano “La famiglia prega”.

Per poter rivivere e rimotivare la scelta matrimoniale il sussidio dell’Ufficio diocesano famiglia “Quando l’amore è … “.

Ed inoltre il Direttorio di pastorale familiare, il messaggio di Chiara Lubich al Family day del 1993, la Lettera del Papa alla famiglia, ecc.

Particolare attenzione e cura andrà data alle coppie e alle famiglie che vivono situazioni difficili  e “irregolari”, ad esse andrà annunciato più fortemente il vangelo del matrimonio e ci si sforzerà di far loro sentire la nostalgia di Dio.

Infine si curerà il dialogo intergenerazionale con opportune iniziative in modo da essere in sintonia  con il tema della Diocesi.

Si curerà infine la crescita della speranza affinché, ciascuno, tornando a casa possa vedere con occhi nuovi e con rinnovato entusiasmo le persone a lui care, gli amici e quanti il Signore gli metterà sulla strada. Grazie !

Mons. Raffaele Ponte