II DOMENICA DI PASQUA (11 aprile 2021) P. Bartolomeo Kupś
MISERICORDIAS DOMINI IN AETERNUM CANTABO
Qualche tempo fa tagliando le carote mi sono fatto male e come si fa di solito, ho disinfettato immediatamente la ferita e ho messo un cerotto per proteggere il taglio, e penso che ognuno di noi farebbe lo stesso.
La liturgia di oggi ci fa contemplare ancora il mistero della Risurrezione di Gesù Cristo, il grande Vincitore, il Datore della Vita, prima di Lui nessuno ha mai compiuto tale miracolo, il Signore non soltanto ha vinto la morte, ma scendendo agli inferi ha liberato coloro che erano schiavi del peccato originale. Attraverso la sua vittoria è stata punita anche la superbia dell’antico avversario, del demonio e oggi Gesù si presenta con il suo corpo glorioso e ci fa vedere i segni della sua passione: le sue piaghe. Lui non nasconde le Sue ferite come facciamo noi, il profeta Isaia ha detto che “nelle sue piaghe è la nostra salvezza e la nostra guarigione” (cf. Is 53, 5b). Per Tommaso e gli altri doveva essere sconvolgente quel momento quando lui apparve e disse all’incredulo: “Metti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente! (Gv 20, 27)”. Noi non abbiamo questa possibilità, ma Gesù concludendo dice: “beati quelli che non hanno visto e hanno creduto! (Gv 20, 29)”.
Anche noi siamo invitati a contemplare le piaghe di Gesù Cristo, siamo invitati ad entrare nel mistero della Divina Misericordia,come avvenne per Suor Faustina Kowalska quando ebbe l’apparizione di Gesù quattro giorni dopo aver fatto voti perpetui. Gesù, facendole vedere le sue piaghe, le disse “vedi chi hai sposato”.! Lei comprese il significato della domanda e rispose “O Gesù ti amo maggiormente vedendoti così ferito e annientato …”
Tutto ciò viene confermato dall’apostolo Giovanni – nella seconda lettura di oggi – Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue (cf. 1Gv 5, 5). Come si fa? Potete guardare il quadro che ha fatto fare suor Faustina, Gesù è con la mano destra benedicente, mentre due raggi fuoriescono dal suo cuore: “Il raggio chiaro rappresenta l’acqua che giustifica le anime; il raggio rosso rappresenta il sangue che è la vita delle anime, entrambi i raggi uscirono dall’intimo della mia misericordia, quando il mio cuore morente venne aperto con la lancia sulla croce” (Diario 299). Gesù è raffigurato con una tunica bianca contornata di luce, su sfondo nero, e in basso è scritta la frase “Gesù, confido in te”«Jezu, ufam tobie».
Ogni anima può ricevere tante grazie, basta che si immerga nell’oceano della Divina Misericordia, non abbiate paura di confessarvi: “Anche se i vostri peccati fossero come scarlatto, diventeranno bianchi come neve. Se fossero rossi come porpora, diventeranno come lana (Is 1, 18b)”.
“Più grande è la miseria di un’anima, e più grande è il suo diritto alla Mia Misericordia. La sorgente della Mia Misericordia venne spalancata dalla lancia sulla Croce per tutte le anime; non ho escluso nessuno. […] Quando un’anima si avvicina a Me con fiducia, la riempio di una tale quantità di grazia, che essa non può contenerla in sé e così illumina le altre anime (Diario 1182)”
Abbiamo bisogno della misericordia ed anche noi possiamo offrirla agli altri. “Esigo da te atti di Misericordia che devono derivare dall’amore verso di Me. Devi mostrare Misericordia sempre e ovunque verso il prossimo: non puoi liberarti da questo, né rifiutarti né giustificarti. Ti sottopongo tre modi per dimostrare Misericordia verso il prossimo: il primo è l’azione, il secondo è la parola, il terzo la preghiera. In questi tre gradi è racchiusa la pienezza della Misericordia ed è una dimostrazione innegabile dell’amore verso di Me. In questo modo l’anima esalta e rende culto alla Mia Misericordia (Diario 742)”. Misericordias domini in aeternum cantabo! Amen.