Parole d’ordine della prospettiva europea per i prossimi sette anni sono sviluppo regionale e coesione. Al di là dei propositi nei documenti, l’Unione europea entra in un nuovo anno cambiata non solo per la Brexit ma per il salto di qualità che ha fatto in tema di interventi concertati e condivisi sull’economia reale dei cittadini, come spiega lo storico Federico Niglia