La religiosa opera nella Casa “Mapendo” (che in Swahili significa ‘amore’) che accoglie ragazzi abbandonati, nel Nord Kivu, uno dei luoghi più pericolosi del mondo, nella Repubblica Democratica del Congo. Una regione dove i bambini, che non vanno a scuola, si arruolano nelle decine di milizie o vengono sfruttati nelle miniere a cielo aperto di cobalto e coltan. La storia di suor Giuditta appare oggi nell’inserto mensile dell’Osservatore Romano, “Donne Chiesa Mondo”