Nell’udienza alla Società Max Planck, il Papa solleva interrogativi etici sul “pensiero ibrido”: “Nella Seconda Modernità si è diffuso un principio di responsabilità ‘tecnica’, che non ammette il giudizio morale di ciò che è bene e male. L’agire, specialmente delle grandi organizzazioni, andrebbe valutato in termini solo funzionali, come se tutto ciò che è possibile fosse, per ciò stesso, eticamente lecito. La Chiesa mai potrà accettare una posizione del genere”