Il missionario della Consolata, da 19 anni nel Paese asiatico, descrive l’evoluzione della comunità mongola, rinata dopo il crollo del comunismo grazie ai primi missionari che si rivolgevano ai bambini nei tombini. “La sfida adesso è di recuperare la pastorale e formare personale locale, come in Africa. Meno missionari più mongoli”. Sulla visita del Papa iniziata oggi: “Un momento speciale… In cattedrale faremo una foto insieme, per la prima volta una Chiesa intera entrerà tutta in una foto”