• on Luglio 18, 2021

“Il Battesimo di Gesù” opera dell’artista Vittorio Tirrito

Una solenne cerimonia officiata dal Cardinale Crescenzio Sepe, si tenne il 7 giugno 2012 nella Parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli a Cappella Cangiani, per inaugurare “Il battesimo di Gesù”, opera permanente dell’Artista Vittorio Tirrito. Altorilievo site specific, di ampie dimensioni, che abbellì la parete circolare del battistero, della chiesa di via Mariano Semmola. Fu molto sentita la partecipazione di tutta la comunità, la più grande parrocchia della diocesi di Napoli, per onorare il dono dell’artista Tirrito, promessa, che prese forma nell’alto rilievo con il battesimo di Gesù amministrato da Giovanni Battista nelle acque del Giordano. L’opera che rimane nel tempo, fu inaugurata così e subito fece da cornice dopo la cerimonia della Santa Messa e la benedizione, alla celebrazione del battesimo ai neonati, mentre i giovani e i bambini che avevano appena ricevuto la prima comunione, intonarono canti dedicati, di accoglienza e gioia al cardinale, sia in cappella che all’esterno. L’altorilievo “Il Battesimo di Gesù” che si può sempre ammirare a Cappella Cangiani è stato realizzato in alabastrino, in soluzione con diverse qualità di collanti, frutto di un progetto disegnato all’origine come bozzetto, e concretizzato nel lavoro successivo, modellando un’anima in ferro, poi lavorando in più riprese le sagome, i volti e il paesaggio, ultimati in scultura patinata sui toni chiari dal color sabbia al bianco, dopo vari procedimenti di rifinitura. “E’ stata per me una grande gioia realizzare quest’opera- disse allora il maesto Tirrito, scomparso il 26 giugno 2020 all’età di 92 anni- un dono sentito, esaltato dal messaggio primordiale che il battesimo rappresenta. Lo dedico agli affetti, alla mia famiglia, che mi sostiene sempre, come in questa occasione, nei miei percorsi artistici”. Vittorio Tirrito, classe 1927, siciliano trapiantato a Napoli, aveva già realizzato diverse opere a soggetto sacro, specialmente nella zona del Matese nel casertano, e nella sua amata terra, Castronovo di Sicilia in primis, ma anche a Napoli, come l’immenso altorilievo nella Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista al Rione Traiano. La Parrocchia di Santa Maria di Costantinopoli a Cappella Cangiani è la chiesa del quartiere dove viveva e lavorava, un legame forte di più di quarant’anni, attraverso battesimi, comunioni, e matrimoni dei suoi cari, che non poteva essere privo di un segno di passaggio che durerà nel tempo. In sintonia tra l’altro è l’opera con lo stile moderno e svettante della chiesa (degli anni ‘60/’70), costruita dove già dal 1575 si formò il primo nucleo, quando Antonio Cangiano (appartenente ad una famiglia che possedeva vasti possedimenti in zona, tanto che il luogo era noto appunto come Cangiani) costruì una cappella attorno ad una immagine votiva di origine bizantina da lui ritrovata e considerata miracolosa, dedicandola alla Vergine di Costantinopoli, con la celebrazione di una messa festiva per sé e per i contadini dei dintorni.

 

L’Artista Vittorio Tirrito

Nato il 13 settembre 1927 a Castronovo di Sicilia (Pa), e diplomatosi presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo, Vittorio Tirrito ha vissuto ed operato a Napoli. Ha sempre amato la sua arte e fino agli ultimi anni in pensione dall’insegnamento in Disegno e Storia dell’Arte presso il liceo scientifico “Giuseppe Mercalli” di Napoli, si dedicava ai suoi lavori, sia dipingendo che modellando statue. Sono tante le opere realizzate ad olio, bassorilievi e gruppi statuari oltre a creazioni in cartapesta e bozzetti. Una giocosa carrellata dal sacro alla natura, sottolineando la bellezza della creazione, frutto di una vita vissuta appieno, cibandosi dell’arte come fonte di gioia, vita e caleidoscopio creativo, che asseconda vedute mistiche e semplicità giornaliera apprezzando sempre il bello. Pittore e scultore si è dedicato alla sua passione nel dipingere paesaggi surreali, sui toni dell’azzurro e bellezze mediterranee, oltre a cavalli, nudi e velieri in altorilievo. Ha realizzato opere monumentali nelle chiese, a Napoli come l’immenso altorilievo “Il Cammino del Popolo di Dio” nella Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista al Rione Traiano, o nella zona del Matese a San Gregorio, Piedimonte, Alife, sui temi più significativi del Vengelo. Le opere scultoree realizzate in alabastrino, in soluzione con diverse qualità di collanti, nascevano all’origine su bozzetto, per prendere poi forma prima in filo metallico di diversi spessori, modellato, ed infine dopo vari procedimenti in sculture patinate. Qualificati critici si sono occupati della sua attività artistica. Tra gli altri Piero Girace, Alfredo Schettini, Antonio Lubrano, Dante Marrocco, Marco Pomi, Daniela Ricci e Enzo Burgheneim.

Mostre e Premi

Fin dal 1956 ha allestito numerose personali e partecipato a varie rassegne collettive in diverse città italiane ed estere, riscuotendo consensi e menzioni da parte della stampa specializzata. Presente a diversi concorsi ha vinto numerosi premi e ottenuto ambiti riconoscimenti. Tra gli altri “Mostra del sottopassaggio” (1° premio  Napoli 1936), “S.N.A.I.” (medaglia d’argento Napoli 1964), Mostra estemporanea 1° premio San Gregorio Matese 1972, premio marco Aurelio Roma 1976, Premio AGESCI Portici 1980, Premio Controcampo culturale Roma 1986, Premio Arte Visiva Firenze 1997. Nel 2014 la mostra personale a tema sacro “Basiliche in fiore”, presso il Complesso delle Basiliche Paleocristiane e Medievali di Cimitile, con sculture, bassorilievi, bozzetti di grandi opere realizzate in chiese campane e dipinti rappresentanti la Madonna con Gesù in grembo, nonchè i protagonisti delle stazioni della Via Crucis. Nel 2018 la mostra personale “Cavalli di Razza” nella Sala Vesevi del Castel Nuovo (Maschio Angioino) a Napoli, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, e a cura di Daniela Ricci, dove ha esposto più di settanta cavalli, una scelta di opere a tema, tra dipinti ed opere scultoree e riscosso enorme successo. Nel 2019 la mostra “Dal Divino all’Ameno”, presso il Collegio Universitario Villalta, a Napoli, dove ha esposto 26 opere scelte tra i temi più cari al maestro siciliano, personale che è stata anche occasione per donare un’opera sacra all’Opus Dei, ed aprire un discorso teso alla beneficenza per l’Opera.

Opere con soggetto sacro

Dal 1965 si è dedicato soprattutto alle opere con soggetto sacro, quali vetrate istoriate, affreschi e sculture, lavorando tra le altre nella chiesa di S. Antonio (Procida, Napoli), Convento dei Servi di Maria (Alvignano, Caserta), Chiesa della Madonna del Buon Consiglio (Capodimonte, Napoli), Chiesa di Santa Croce e Chiesa di Santa Maria delle Grazie (San Gregorio Matese, Caserta), Chiesa Parrocchiale in contrada San Michele (Alife, Caserta), Chiesa di San Gregorio Magno al Piano del Lago Matese, Chiesa Parrocchiale in Matese, Chiesa Parrocchiale San Giovanni Battista al Rione Traiano (Napoli). Inoltre la Via Crucis in bronzo, quattrodici stazioni installate lungo il percorso sacro del colle di San Vitale in Castronovo di Sicilia (Palermo), il grande bassorilievo in bronzo raffigurante il simbolo del Giubileo 2000, Chiesa Madre di Castronovo (Palermo), oltre al Trofeo in bronzo raffigurante un cavallo alato per il palio dei quattro rioni a Castronuovo (Palermo), il Battesimo di Gesu’ nel 2012, in Santa Maria di Costantinopoli a Cappella Cangiani (Napoli). Singolari sono inoltre le Natività pastorali, solo cinque opere uniche, nei soggetti della Sacra famiglia e i re magi realizzati dall’artista Tirrito in modo artigianale, modellando prima un’anima in ferro con inserti e particolari in cartone. Le mani e i volti sono stati realizzati in gesso extraduro Zeus Stone e dipinti singolarmente. Gli abiti di ogni personaggio sono opera di lavoro certosino, nella scelta dei tessuti e nella resa di drappeggi impreziositi da accessori che completano l’opera.